L’origine del borgo si perde nella notte dei tempi al punto che nel 2000, durante i lavori di ampliamento della strada che collega Braccano al vicino Roti, sono stati ritrovati reperti che rimandano ad un insediamento antropico già nel Neolitico. In epoca più recente, il borgo era noto per la sua tradizione di carbonai che, fino al 1960, hanno lavorato su questo territorio con la complicità di una natura generosa che ha messo a loro disposizione il legname più adatto.
Purtroppo con il progresso il carbone è diventato sempre meno indispensabile e Braccano ha attraversato anni di abbandono rischiando di diventare un gioiello dimenticato.
Braccano diventa il paese dei murales
Nel 2001 gli abitanti del borgo hanno avuto l’idea di rilanciare il turismo nei loro territori; per farlo hanno chiamato i migliori studenti delle Accademie di Belle Arti di Brera, Urbino e Macerata e artisti provenienti da ogni parte del mondo, trasformando il destino del borgo e rendendo Braccano il paese dei murales.Oggi passeggiare per le suggestive vie significa visitare una galleria d’arte a cielo aperto: sono quasi 60 le opere che accolgono i visitatori, ma la più apprezzata è quella del lupo che dà il benvenuto a chi entra in paese, rimarcando lo stretto connubio tra la comunità locale e il territorio che continua a mostrarsi generoso di bellezze.
Le opere si ispirano, nella maggior parte dei casi, alla natura, celebrando gli elementi faunistici e floreali che la valle, i monti e i piccoli corsi d’acqua gorgogliante regalano a chi ha la fortuna di visitare queste zone. La sensazione è che si sia tentato di cancellare i confini tra l’ambiente antropizzato e quello naturale, portando all’interno dell’abitato la bellezza del territorio attraverso l’arte dei pennelli.
Cosa visitare nei dintorni di Braccano
Attorno al piccolo borgo la natura può essere davvero sorprendente; il fosso naturale che circonda il paese, il Fosso di Braccano, è un viaggio in un tempo passato che racconta di leggende e creature fantastiche. Sono due le gole che si formano in questo tratto, la Gola di Jana e la Bocca de Pecu, strette forre scavate dai numerosi corsi d’acqua che attraversano il territorio da migliaia di anni e che ancora oggi percorrono gorgoglianti queste zone, rendendo il percorso sul fondo del fosso avventuroso e adatto a escursionisti esperti.
Braccano e il suo territorio riescono a stupire in ogni stagione, dalle fioriture primaverili ai colori caldi dell’autunno, oltre ad una fauna, anche avicola, incontaminata e curiosa.
A poco più di 4 km da Braccano di trova il comune di Matelica, famoso per aver dato i natali alla famiglia degli Ottoni che nel Cinquecento regnò anche sui territori ravennati, e nel quale oggi si produce il Verdicchio di Matelica, vino DOC che nasce dall’incontro tra la particolare orografia e la geografia del territorio che favorisce un’escursione termica maggiore tra giorno e notte enfatizzando le fragranze di frutta acerba e lasciando in bocca un gradevole retrogusto amarognolo.